PROVENZA - Un viaggio in VAN alla ricerca di tessuti profumati

PROVENZA - Un viaggio in VAN alla ricerca di tessuti profumati

Benvenuti in Provenza,

Anzi no Benvenuti in questo quaderno da viaggio Gulliver, versione Camper, che come ogni quaderno da viaggio che si rispetti custodisce l’itinerario, le curiosità, le meraviglie e gli inconvenienti oltre a tutti i biglietti, le cartoline i timbri e ogni cosa che non deve andare perduta di questo viaggio!

Si tratta stavolta di un viaggio nato in primis per cercare tessuti, metri di stoffe che abbiamo riportato in Atelier con il nostro van e che hanno delle storie bellissime!

Legenda: 

Rosso: titoli delle giornate 

Verde: luoghi geografici 

Nero: racconto di viaggio/Itinerario 

Blu: tutto ciò che riguarda i tessuti 

Fucsia: soste camper per la notte

Cominciamo con il dire che quando organizziamo un viaggio on the road devo tenere molto a bada la mia voglia di vedere TROPPO!  Già successo in passato di aver fatto un itinerario favoloso, ma che avrebbe richiesto il doppio dei giorni rispetto a quelli che avevamo a disposizione (ad esempio quando facemmo il nostro giro dell’Olanda). 

Nel caso della Provenza, c’era anche da tenere presenti orari e giorni di apertura di aziende e rivenditori di tessuti. Le prime pagine del Gulliver, quelle con la tabella dei “Progetti e tappe” sono infatti una sorta di ragnatela di scarabocchi che tenta di far combaciare tutto.

 

Ritiro Camper e partenza 

Non abbiamo un nostro Camper e così lo abbiamo noleggiato (Roadsurfer è la compagnia, noleggia in tutta Europa), abbiamo scelto l'assicurazione completa per poter essere tranquilli e via si parte...

Avevamo steso tutte le cose che dovevamo mettere in camper sul tavolo di casa e una volta ritirato (a Prato, vicino Firenze) abbiamo caricato tutto, con Dalì rigorosamente fra i piedi in attesa di capire se sarebbe venuto anche lui. 

Una volta sistemato tutto si parte con prima tappa a Finale Ligure nell’area sosta "Capra zoppa" (11€ per 12h).

Obiettivo raggiungere la Francia velocemente per poi poter sfruttare al meglio tutte le giornate successive. 

Primo giorno francese 

Dopo una passeggiata mattutina e un pranzo tipicamente genovese (pesto acquistato da Cassalini Pietro un negozio nel centro della città con un’ottima fama e storia) si parte per Nizza (circa 1h30 di viaggio). Arrivati in città abbiamo parcheggiato il camper e fatto un giretto. Il nostro Van era comodo, ma abbastanza piccolo per girarci comodamente in città. 

La notte l’abbiamo passata all’Hippodrome, un campeggio davvero molto bello, con siepi che dividono le piazzole e bagni spaziali (34€ a notte con elettricità)

Primo giorno con sosta tessuti 

Qui a Nizza avevamo in programma la prima sosta in cerca di tessuti e così ci siamo diretti verso il primo rivenditore, una catena da cui saremmo tornati anche nei giorni successivi in altre città. 

Ma la tappa più importante era fare visita a Tissus Toselli per poter toccare con mano i primi tessuti tipici provenzali. Avevamo contattato l’azienda e preso appuntamento. Si trovano nel quartiere portuale di Nizza dove hanno la sede dal 1933. Si tratta di una delle più antiche aziende a produrre tessuti provenzali, ma perché proprio qui?

Nel XVII secolo sbarcavano a Marsiglia le navi delle compagnie delle Indie che portavano cotoni di impeccabile qualità e questa famiglia si trovava proprio nella rotta perfetta. 

Ancora oggi le stampe su cotone riportano i classici soggetti provenzali: lavanda, olive, girasoli soggetti tipici di queste terre, che hanno reso negli anni questa produzione veramente originale. 

Questa azienda nel 2013 si è fusa con Marat d’Avignon un designer di tessuti. 

Il loro successo è iniziato nel momento in cui le tecniche francesi di stampa si sono raffinate e si è iniziato a stampare direttamente in Francia. I cotoni così iniziarono ad arrivare dall’India grezzi per poi essere stampati in Francia e a quel punto i soggetti sono diventati provenzali.  

Usciti da lì abbiamo fatto una sosta in una tappezzeria molto "francese". Molto bello notare come l’utilizzo di tessuti di quelle terre fosse valorizzato su opere di tappezzeria. 

Un volta ripartiti la destinazione era Grasse con l’arrivo in serata al campeggio La Paoute (27€ a notte) ai piedi della cittadina. 

Una giornata fra i profumi di Grasse 

Abbiamo dedicato la mattinata a questa profumatissima cittadina medievale, capitale del profumo appunto. Proprio qui Coco Chanel fece e realizzare Chanel n°5 con la fusione di 80 fragranze fra cui il gelsomino di Grasse. 

 

La storia di questo posto è molto interessante, infatti fu Caterina de Medici (Regina consorte di Francia) che, stufa dei profumi orientali, che a quell’epoca la facevano da padrone in Francia, fece arrivare lo studioso Tombarelli a corte per trovare un modo di profumare i guanti in pelle delle nobili donne, i quali venivano prodotti proprio in città. 

Presto Grasse si trasformò da cittadina di conciatori di pellami a cittadina di “profumatori di guanti” e divennero i mastri profumieri che ancora aggi conosciamo. 

Nel pomeriggio ci siamo recati proprio da Galimard una casa profumiera (nata nel 1743) dove ancora oggi si possono creare le proprie fragranze. 

L’esperienza è davvero molto originale e creativa e per noi … non poteva mancare! 

Siamo usciti da lì con il nostro profumo appena creato e un ottimo profumo alla lavanda che ha poi profumato e continua a profumare i vostri pacchi che contengono modelli creati con stoffe provenzali. 

  

Ripartenza dopo l’esperienza profumata con destinazione Gole del Verdun che abbiamo raggiunto in serata. Il percorso è bellissimo, ci siamo fermati per la notte in un parcheggio libero sul canyon che avremmo finito di percorrere il giorno seguente. Qui cena con BBQ.

Fra canyon e acque celesti nel Verdun

Una giornata di pura natura è sempre per noi una grande ricarica, un modo per riempirsi gli occhi di bellezza! A percorrere il canyon scavato dal fiume del Verdun sono due strade super panoramiche una passa a nord e l’altra a sud fino ad arrivare al lago Sainte Croix.

  

Dopo varie soste in punti panoramici siamo a arrivati per pranzo al lago, dove abbiamo noleggiato un barchino e risalito il fiume. L’acqua ha un colore spaziale!

 

Ripartiti nel pomeriggio abbiamo sostato in un’azienda agricola che produce lavanda per acquistare un olio essenziale che avrebbe poi profumato le vostre borse. 

Arrivo in serata a L’isle-sur-la-sorgue dove abbiamo dormito ad un bel campeggio La Sorguette (30€ a notte con elettricità).

 

Un mercato tipico a L’isle-sur-la-sorgue

In questa splendida cittadina il giovedì mattina si svolge un mercato nelle vie del centro della città al quale non potevamo non fare visita. Tutto molto elegante e tipicamente francese, tutto molto bello, con prodotti tipici sia culinari, come miele e torrone, ma non solo...

Sopratutto, ecco ad un certo punto, un bellissimo banco di tessuti. Qui è avvenuto il primo “svaligiamento tessile” di Francia. 

  

I tessuti che abbiamo preso? Provenzali, ma anche Toile de Jouy.

Di che si tratta? Di quei design che vedete sullo sfondo dietro al Gulliver, nella foto sotto. 

Anche questi tessuti hanno una storia bellissima! Raccontiamola dall’inizio… Quando in Francia ci si rese conto che il cotone era più semplice da lavorare rispetto a lana, seta e lino iniziò il suo grande successo. Veniva importato dalla Compagnia delle Indie e inizialmente lavorato con la tecnica della stampa a blocchi (come ancora avviene in India).

 

Presto si iniziò a capire che in Europa era possibile utilizzare tecniche più evolute. Il successo fu incredibile tanto che, il governo nel 1686 vietò l’importazione di cotone per evitare il fallimento delle aziende locali che lavoravano altri materiali. Tuttavia il cotone veniva comunque importato di contrabbando dalla Svizzera. 

Nel 1759 il divieto fu eliminato ed iniziò l’epoca d’oro del cotone francese. 

La Manifattura Oberkampf a Jouy inizò a stampare su tela di cotone immagini bucoliche e di vita quotidiana disegnate da pittori di rilievo del periodo. Per esempio Fragonard e Huet disegnarono scene rappresentative come il primo volo in mongolfiera. Il secondo rappresentò addirittura la vita nella fabbrica stessa . 

 

Le tele venivano stese fuori dall’azienda ad asciugare colorando i prati circostanti. Maria Antonietta amò quest’azienda che purtroppo oggi non c’è più. 

Oggi molte altre aziende stampano gli storici temi di Toile de Jouy: motivi idilliaci, scene pastorali, paesaggi campestri e anche scene di arte greco-romana. 

Le caratteristiche di questi tessuti sono ancora oggi, disegni monocromatici blu, viola, nero e bordeaux su sfondo écru, bianco sporco. 

Dopo aver pranzato in questo bel paesino ci siamo recati al Musée La Filaventure Brun de Vian Tiran, il mulino originale in cui è ricostruita la storia dello storico lanificio omonimo. I filati che ancora oggi vengono prodotti sono incredibili e il museo molto interessante e originale.   

 

Curiosità: la signora che ci ha accolto con le nostre buste piene di tessuti ha notato alcune fantasie e si è complimentata per le scelte. 

 

Dopo la visita ripartenza alla volta di Avignone. 

Qui, arrivati nel tardo pomeriggio, abbiamo parcheggiato in una comodissima area sosta che si trova praticamente sotto al ponte di Avignone (9€ a notte con elettricità) e abbiamo fatto una passeggiata in città. 

 

Avignone e i suoi tessuti

Oltre alla visita ad Avignone, che vale molto la pena se si capita in zona, sapevamo che qui avremmo avuto da fare una tappa tessuti molto molto rilevante. 

In questa città infatti si trova un rivenditore di tessuti molto fornito. Fra le tante meraviglie ha anche rotoli e rotoli di stoffa di una famosa azienda che fa parte della tradizione francese THEVENON. 

   

Nei loro design si nota subito la finezza francese, infatti uno dei cavalli di battaglia di questa azienda nata nel 1908 è il rispetto della tradizione. Molti dei loro design sono oggi stampe chic, jacquard sofisticati, toiles de Jouy rivisitate. Il loro motto è coltivare il lusso senza ostentazioni e direi che ci riescono benissimo, il tutto incorniciato in un favoloso modo di utilizzare i colori, che per noi di DiManoMia è fondamentale. 

Tutti i metri di tessuto di questa azienda vengono ancora oggi tessuti in Francia, ma molti sono stampati a Varese in Italia. Questo ritorno a casa ce li fa apprezzare accorra di più. 

In questo luogo per me favoloso abbiamo passato l’intera mattinata scegliendo, selezionando e abbinando tessuti che poi sarebbero finiti proprio nel personalizzato di questo mese in cui sto scrivendo l'articolo, Settembre 2024.

E questi altri invece li riconoscete? Le vostre Mariposa (borse mare 2024) che abbiamo creato qualche mese dopo il nostro rientro dalla Provenza profumano proprio di lavanda...

 

Qui abbiamo anche acquistato una selezione di tessuti Vichy, grazie ad una di voi che ce li aveva richiesti esplicitamente e che in diretta dalla Provenza ha avuto il piacere di scegliere i colori che più le piacevano. 

Il Vichy è il tipico quadrettato francese originario della provincia omonima degli anni ’20-’30. Tessuto chic simbolo di eleganza utilizzato anche per il suo abito da sposa da Brigitte Bardot.
  

Nel pomeriggio si riparte verso Pont du Gard un ponte romano perfettamente conservato e veramente maestoso che vale la pena ammirare se si è di passaggio.

 

Tappa finale del giorno Saint-etienne-du-Gres un paese nelle campagne della Provenza. Qui ci siamo fermati al campeggio Porte des Alpilles (16€ a notte) proprio di fronte alla sede de Les Olivades l’azienda di tessuti che avremmo visitato il giorno successivo. 

Buongiorno nelle campagne provenzali

Sveglia, colazione e visita a Les Olivades. Questa è l’unica azienda francese che dal 1818 produce ancora nella sua sede, ai piedi delle Alpilles, tessuti provenzali in stile “Indienne”. 

Cosa significa? Sono quei design tipici indiani che arrivavano con le navi della compagnia delle indie, che erano stampati in India con la tecnica della stampa a blocchi e che in Francia fecero furore, come già abbiamo detto.

I loro design sono molto fini e belli, la scelta dei colori studiata, e qui abbiamo trovato una selezione di tessuti di una particolarità incredibile. 

Questi sono stati fra i primi protagonisti della produzione DiManoMia una volta tornati in Atelier. 

Alcune di voi hanno a casa alcuni pezzi realizzati con tessuti Les Olivades con una piccola striscia di tessuto che riporta il loro marchio, oltre al cartellino DiManoMia. 

Sono stati proprio questi pezzettini di stoffa con quella dolcissima scritta laterale alla fantasia ad ispirarci per inserire nei vostri ordini personalizzati un cartellino con su scritto ?DiManoTUA"

Per Les Olivades scrivere il nome del proprio marchio, il luogo di origine del tessuto e la regione della Francia è un modo per rendere ancora più ricercata la stoffa. Per noi inserire una targhetta particolare su quei pezzi che create proprio voi abbinando colori e fantasie con il nostro aiuto è un tocco in più che rende quelle creazioni ancora più uniche! 

 

Dopo la visita e con il bottino di tessuti ripartenza alla volta di Monaco, carichi di stoffe francesi di ogni tipo con tappa per il pranzo ad Aix an Provence

La notte l’abbiamo passata a Monaco sulla strada panoramica sopra la città in un parcheggio libero. 

Si torna in Italia 

Dopo la colazione in camper abbiamo fatto un giro per le strade di Monaco era d’obbligo… Sicuramente una ricchissima città, molto fuori dal mio genere. 

Nel pomeriggio si riparte verso l’Italia per dormire questa volta a Pietra Ligure in un' area di sosta - areacamperpietra.it (15€ a notte con elettricità). Domani sveglia e rientro a casa, anzi in Atelier per scaricare tutto il nostro tesoro.

 

N.B. Questo viaggio profumato alla ricerca di tessuti è stato fatto ad Aprile nel periodo del ponte tra il 25 Aprile e il 1 Maggio e quindi non in alta stagione. Questo ha fatto si che la lavanda non fosse in fiore, ma non sono mancati i panorami favolosi con un clima apprezzabilissimo e non troppo caldo. Non abbiamo trovato turisti e ci siamo potuti permettere di fermarsi più volte in campeggi, visto che i prezzi non erano quelli dell’alta stagione. 

Il camper era infatti super accessoriato e nuovissimo, ma comunque non era il nostro e quindi non lo conoscevamo nelle sue autonomie, per questo ci siamo spesso appoggiati ai campeggi. Inoltre era anche il nostro primo vero viaggio in camper, dopo la breve parentesi del mini camperino in Giappone. (Questo è l'articolo sul Giappone, se non sai di cosa sto parlando).

 

Questo itinerario ci ha affasciato, la ricchezza di storia dei tessuti acquistati forse ancora di più…

Ma tutto questo immenso racconto che riguarda le origini e l’evoluzione di ogni genere di tessuto francese parte da lontano. Non solo da lontano nel tempo, ma anche nello spazio, dall’India e dalla Compagnia delle Indie, dal cotone di ottima qualità dell’Asia e dalla tecnica della stampa a blocchi che nella sua rudimentalità ha un fascino antico che dobbiamo necessariamente scoprire…

...presto, MOLTO PRESTO! 

Tutti i prodotti creati con fantasie comprate da noi all'estero sono contrassegnati dalla bandierina del paese di provenienza

 

Ringraziamenti:

Inutile dire che tutto ciò non sarebbe stato possibile raccontarlo se non avendo scritto ogni sera il mio

GULLIVER accuratamente e con la premura di attaccare ogni bigliettino raccolto in giornata.

Inutile anche dire che la vostra partecipazione ai miei racconti è linfa vitale! Che mi spinge ogni volta a raccontarvi il più possibile perché senza di voi non sarebbe lo stesso.

Pronte per il prossimo viaggio? Avete capito dove sarà? 

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1 commento

Non so sarà che amo particolarmente la Provenza, i suoi colori e i suoi profumi ma questo articolo è stato forse più emozionante dell’altro. Ci sono delle tappe che avete fatto che ho deciso di segnare nel mio quaderno “appunti per i prossimi viaggi” che voglio assolutamente visitare (tra cui anche il museo della lana, davvero affascinante).
A casa ho la prima mini Matrioska realizzata col tessuto Les Olivades e l’adoro! Ho l’armadio letteralmente pieno dei vostri prodotti ma quella borsa l’adoro in modo particolare proprio per la raffinatezza del tessuto (come hai anche sottolineato) e per la particolarità della cimosa.
Beh come concludere questo commento? In nessun modo particolare, solo che aspetto il prossimo articolo che chissà…. forse sarà proprio sull’India?

Elena

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